E’ una mattinata piena di sole, emozionante, importante, perché siamo insieme, le scuole e i centri educativi del nostro rione Sanità, a tutelare con tenacia e determinazione il diritto allo studio per i bambini e le bambine, per gli studenti e le studentesse più grandi del nostro quartiere, della nostra città, del mondo intero. Quando parliamo di diritto allo studio, abbiamo a cuore le speranze e le aspirazioni di migliaia di famiglie, di bambini, di giovani.
L’anno scolastico 2016/2017 ci ha visti insieme in una sempre più puntuale riflessione sul diritto allo studio spesso violato anche nella nostra città e nel nostro Paese, e sull’importante compito che la scuola è chiamata a compiere nella società contemporanea. Sentiamo la bellezza della scuola disegnata nella nostra Costituzione come luogo per tutti, volto ad istruire e a formare cittadini consapevoli e critici, liberi di pensare e di affrontare le sfide della vita.
E’ una grande sfida investire in nuove visioni valorizzando l’accoglienza, l’intercultura, l’inclusione, il tempo lento, la fiducia, la libertà, la ricerca dell’essenziale.
La piazza Sanità fin dalle nove del mattino incomincia a tingersi dei colori più caldi con ogni sfumatura: dal rosa tenue al marrone cioccolato, dal giallo oro al rosso aranciato. Sono i colori dei volti dei bambini con i loro genitori: napoletani, ganesi, nigeriani,capoverdiani, domenicani, srilankesi, ucraini, pakistani, rom…ma sono anche i colori dei vestiti e dei cappellini che rallegrano la giornata dell’accoglienza.
La musica e i balli hanno animato da subito la piazza, mentre lo spettacolo di “guarattelle” e trampolieri ha accompagnato con eleganza l’avventura pensata e sognata da lungo tempo..
E’ lampante che questa è terra dei popoli e che oggi chiede di continuare un percorso d’incontro, di scambio, di solidarietà, che generi una nuova città, una nuova identità, con al centro il rispetto dei diritti e la tutela della dignità di ogni persona. L’esperienza dell’identità delle nostre città, contro ogni forma di chiusura e di violenza, è sempre più matura, simile a un tessuto fatto di molti colori e di molti fili che s’intrecciano, si spezzano, si annodano a più riprese nel corso della storia.
In piazza vengono allestiti in modo semplice i punti informativi delle scuole e delle diverse realtà educative, i laboratori di segnalibri, marionette a dito, costruzione giochi, pittura, origami, scultura ed espressività corporea/ballo…
Tutti, piccoli e grandi, siamo stati coinvolti in auguri scritti, disegnati, cantati, recitati…
I genitori hanno espresso la tenera premura di sempre con la merenda naturale di pane, olio e pomodoro.
Una mattinata, un tempo piccolo, un anno scolastico: prezioso contributo per pensare ed edificare l’irripetibile e unica opera che è la vita.
Sul piccolo palco sono saliti bambini e bambine, insegnanti, genitori, educatori, dirigenti scolastici, l’assessore della municipalità … ad esprimere una nuova presa di coscienza e di responsabilità educativa insieme ad un accordo vigile e costruttivo nei confronti delle nuove generazioni e della nostra città.
La nostra presenza sta a pieno titolo nella rete educativa della Sanità, dove abitiamo, sia per l’impegno condiviso sia per la messa in comune di pratiche e saperi che nascono dall’esperienza, paziente tessitura di contatti, di legami e di scambi che ci consente di andare oltre il perimetro del nostro quartiere e della nostra città, di guardare insieme le cose vicine e lontane da noi.